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Presso la segreteria del Comune di Spotorno, via Aurelia 60, è possibile firmare, dal lunedi al sabato dalle 10 alle 13, e il martedi e giovedi dalle 15 alle 17, per la proposta di referendum popolare abrogativo – ai sensi dell’art.75 della Con l’abrogazione della disposizione di cui all’ 2 della legge 1265, n. 1261, ai Parlamentari non verrà più corrisposta la “diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma”. Resta comunque ferma la corresponsione dell’indennità disciplinata dall’Art 1 della predetta legge. La scelta di non proporre l'abrogazione dell'art. 1 della legge nasce dall"esigenza di non incorrere nel rischio incostituzionalità del referendum. Va infatti rammentato che l' art.96 della costituzione recita : "i membri del Parlamento ricevono un'indennità stabilita dalla legge". Ne deriva che l'abrogazione della norma che attua il dettato Costituzionale ( appunto L'art. uno della legge 1265) lascerebbe un vuoto normativo in una materia coperta da disciplina costituzionale. L'abrogazione dell' art 2, che prevede l'erogazione di una diaria a titolo di rimborso spese, non mette a rischio la legittimità costituzionale del referendum. Peraltro va osservato che quest'ultima norma prevede un "rimborso spese" in cifra fissa uguale per tutti e senza l'obbligo di dimostrarne l'effettiva spesa. La stessa cosa prevista per cosiddetti rimborsi elettorali: un vero e proprio ossimoro molto lucroso. Al di la delle considerazioni politiche e morali a sostegno della proposta, merita di essere preso in considerazione anche il dato del significativo beneficio che deriverebbe alle disastrate casse dello stato. L'indennità infatti costa ben 48.000 euro all'anno per ciascun parlamentare: quasi un raddoppio dell'indennità di cui all'art.1.
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