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SCIENZA FANTASTICA: CONCLUSI I LAVORI DELLA GIURIA

RASSEGNA SULLA RAMPA DI LANCIO...

- 5 giorni

L'Assessore alla Pubblica Istruzione Gian Luca Giudice ed il Consigliere delegato alla Cultura Andrea Minetti, ideatori della rassegna per conto dell'Amministrazione Comunale, spiegano così la scelta del nome dell'evento: “Scienza Fantastica, avventure nello spazio, tempo e dimensione” è il titolo della prima rivista dedicata alla fantascienza edita in Italia nel 1952; proprio a tale rivista si ispira la rassegna spotornese, anche nella declinazione delle proposte culturali inserite nella stessa: come il periodico pubblicava racconti e romanzi di fantascienza a puntate affiancandoli a rubriche scientifiche e concorsi di scrittura per i lettori, così “Scienza Fantastica” coinvolge il pubblico abbinando al settore letterario e artistico, anche una nutrita parte di divulgazione scientifica.

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Pochi giorni fa si sono conclusi i lavori della giuria presieduta da Umberto Cavallaro, presidente dell'associazione astrofilatelica italiana e autore del recente volume "Donne nello spazio". I vincitori, come da regolamento, sono stati avvertiti dalla segreteria del concorso. La premiazione si terrà in piazza della Vittoria, il prossimo 1° agosto. La rassegna viene inaugurata domenica 26 luglio, ore 21.00 in sala Convegni Palace a Spotorno con interventi del dott. Claudio Casacci e della dott.ssa Maria Rosa Sirna di Thales Alenia Space Italia con una conferenza dal titolo "Il ruolo dell'Italia nell'esplorazione spaziale: Thales Alenia Space, dove il futuro è di casa". Saranno inoltre presenti collezioni astrofilateliche di AS.IT.AF, alcune riproduzione di satelliti e altri macchinari progettati da Thales Alenia per l'esplorazione dello spazio e sarà allestita un'area dedicata all'universo di Star Trek a cura del MuFant, Museo del fantastico e della fantascienza di Torino.   Lunga vita e prosperità! Gian Luca Giudice, Andrea Minetti Alcuni temi della conferenza saranno IXV, ExoMars e Rosetta. Per approfondire continua a leggere...

IXV

L'IXV - Intermediate eXperimental Vehicle è un programma dell'Agenzia Spaziale Europea finalizzato alla costruzione di un veicolo spaziale sperimentale in grado di compiere un rientro atmosferico controllato da orbita terrestre bassa (circa 300 km). Il veicolo ha effettuato il primo test di volo senza equipaggio nel febbraio 2015[, superando i test principali di manovra di rientro in atmosfera e protezione termica. La missione di IXV è partita a bordo del vettore europeo VEGA l'11 febbraio 2015 dallo spazioporto di Kourou, nella Guyana Francese. Vega ha percorso la propria traiettoria ascensionale equatoriale e, a 320 km di altitudine, inserendo il veicolo sulla propria traiettoria suborbitale. Subito dopo IXV è salito fino a 413 km, per poi cominciare a scendere verso la Terra raggiungendo la velocità di massima 7,5 chilometri al secondo all'ingresso in atmosfera. Il segnale è stato nel frattempo via via raccolto dalle stazioni a Terra di Librevile e da quella di Malindi. Dopo un 'blanck' di circa 20 minuti, alle 16 (ora italiana) la nave di recupero ha ricevuto il segnale da IXV. Il modulo ha quindi progressivamente aumentato la velocità fino alla apertura - in successione - dei 4 paracadute a partire da 30 km di altezza. Per poi effettuare nominalmente lo 'splash down' nell'Oceano Pacifico - rimanendo a galla grazie a quattro galleggianti - a circa 4600 km al largo delle coste della Colombia, poco sopra l'equatore. IXV è stato quindi messo in sicurezza dalla nave di recupero appositamente attrezzata. I dati raccolti da IXV saranno fondamentali per la progettazione e realizzazione dei futuri sistemi di rientro, destinati allo svolgimento di diverse attività nello spazio 'vicino', come ad esempio il recupero di detriti oppure il trasporto di rifornimenti e astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il centro di controllo missione di ALTEC a Torino, ha verificato la posizione e le performance di IXV per tutta la durata della missione. ALTEC ha avuto anche il compito di coordinare le attività del segmento di terra, comprese quelle delle stazioni di Libreville nel Gabon e del centro ASI di Malindi in Kenya oltre alla stazione navale che si occupata del recupero del veicolo nell’Oceano Pacifico. Il progetto IXV è gestito dall’Agenzia Spaziale Europea con un forte supporto dell’Italia che, attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana, detiene la leadership nel progetto finanziando circa il 40% dei costi delle attività. L’Agenzia Spaziale Italiana ha contribuito al programma offrendo, con il coinvolgimento del CIRA, assistenza tecnica nelle aeree della sperimentazione in volo, della aerodinamica, aero termodinamica e operazioni. ASI ha messo poi a disposizione del progetto IXV la rete ASInet e la strumentazione del centro di controllo Altec di Torino, che seguirà il veicolo IXV per tutta la durata della sua missione. ALTEC avrà anche il compito di coordinare le attività del segmento di terra, comprese quelle delle stazioni di Libreville nel Gabon e del centro ASI di Malindi in Kenya oltre alla stazione navale che si occuperà del recupero del veicolo nell’Oceano Pacifico. Le attività industriali di progettazione e realizzazione della missione del veicolo IXV, sono guidate dalla società Thales Alenia Space – Italia che coordina una compagine industriale di circa 40 aziende in tutta Europa. Thales Alenia Space Italia è la 'Design Authority' del Sistema ed è incaricata della integrazione del veicolo e di test (incluso sperimentazione, aerodinamica, aerotermodinamica, traiettorie, GNC, Software, aspetti termici, meccanica, avionica del veicolo etc.). Il progetto IXV ha offerto una opportunità unica per consolidare e sistematizzare le competenze nazionali nel volo ipersonico, stimolando l’ambizione per un ruolo di crescente rilievo.

ExoMars

ExoMars è una missione russo-europea a guida italiana di esplorazione marziana attualmente in sviluppo dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dall'Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos), che prevede l'invio di un orbiter ed un dimostratore tecnologico di ingresso e discesa nel 2016, mentre nel 2018 un lander russo rilascerà sulla superficie marziana un rover ESA. La missione fa parte del Programma Aurora e combina lo sviluppo tecnologico con ricerche di grande interesse scientifico. Questa missione è stata studiata per fornire all'Europa nuove tecnologie per l'esplorazione di Marte, in particolare per il sistema di ingresso, discesa e atterraggio (EDLS) che sarà testato nella prima missione e il sistema Drill and Sample Preparation and Distribution (SPDS), che sarà testato sul rover della seconda missione. L'Italia, in particolare, ha stanziato 281 milioni di euro per la missione. Il territorio italiano ospiterà anche un centro di controllo. ExoMars è un progetto di due missioni facente parte di un unico programma. Secondo i piani attuali ExoMars sarà composto da quattro veicoli spaziali: due lander statici, un orbiter ed un rover. La prima parte della missione congiunta avverrà nel 2016, attraverso il lancio di un orbiter (Mars Trace Gas Mission) e del dimostratore tecnologico EDL (di ESA) attraverso un lanciatore pesante russo Proton. Nel 2018 partirà un secondo Proton con il lander russo e il rover ESA. Dopo essere atterrato sulla superficie marziana, ExoMars inizierà la sua missione della durata di 6 mesi (180 sol), mentre l'orbiter studierà il pianeta almeno per 6 anni. Il rover utilizzerà sia pannelli solari per generare elettricità, sia un'unità di produzione di potenza a decadimento di atomi di Plutonio. A causa delle difficoltà di controllo a distanza, dovute al ritardo della trasmissione dei segnali a causa della distanza, ExoMars possiederà un software autonomo per la navigazione sul terreno. I dati saranno ritrasmessi alla Terra attraverso la sonda statunitense Mars Reconnaissance Orbiter , dalla sonda europea Mars Express o dall'orbiter lanciato nel 2016.

Rosetta

Rosetta è una missione spaziale sviluppata dall'Agenzia Spaziale Europea e lanciata nel 2004. L'obiettivo della missione è, dopo un cambio dovuto alla posticipazione del lancio, lo studio della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. La missione è formata da due elementi: la sonda vera e propria Rosetta e il lander Philae, atterrato il 12 novembre 2014 sulla superficie della cometa 67P/Churyumov Gerasimenko. La sonda fu battezzata con il nome latino di Rosetta, per ricordare la stele di Rosetta, manufatto dell'antichità che riportava uno stesso testo in tre lingue diverse, tra cui il geroglifico, che permise a Champollion di tradurre l'antica lingua egizia, fino ad allora rimasta incomprensibile. Analogamente, la sonda Rosetta fa da anello di congiunzione tra i meteoriti, che gli scienziati possono studiare sulla Terra, e il sistema solare, che gli scienziati non possono visitare personalmente, ma che le comete attraversano continuamente. Il lander è stato battezzato Philae, dal nome latino di un'isoletta sul Nilo, File, dove Giovanni Battista Belzoni ritrovò, nel 1817, un obelisco con iscrizioni in greco e geroglifico. L'obelisco fu utile, con la stele di Rosetta, per la decifrazione dei geroglifici. Il luogo di atterraggio è stato battezzato Agilkia, altra isola del Nilo dove venne spostato il tempio di Iside, perennemente sommerso nell'isola di Philae (o File), a seguito della costruzione della diga di Assuan.
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